martedì, dicembre 18, 2007

Selfish Buzz


Io il 2007 non l'ho proprio capito. Non solo per quanto riguarda le uscite musicali. Parlo di un piano più sottile, diciamo di massa corporea fratto tempo e spazio. Ma questi sono anche affari miei.

Per quanto riguarda la musica, invece, ci sono tantissime cose di cui mi sono assolutamente rotto le scatole, che non mi sono piaciute, o che mi irritano, ancora di più di quelle che alla fine mi hanno dato piacevole compagnia per tutto l'anno.
E' per esempio sintomatico come per tutto l'anno mi sia concesso soprattutto a dischi e musicisti del passato:Popol Vuh, Ash Ra Tempel, Paul Lansky, ed Arthur Russel, per esempio. Dividendo in compartimenti, questo era quello della psichedelia/elettronica. Comunque allucinazioni.
Poi ho ripreso la classica, ed era un bel pò che non la frequentavo più: Satie, Bach (le varizioni! le variazioni!), in un certo senso anche Nino Rota tra i contemporanei, ma soprattutto i primi due. Più escursioni varie nel Barocco, (Scarlatti, Handel se proprio dobbiamo inserirlo). Ho anche avuto un mesetto duro e intenso di ritorno di fiamma con Hildegard Von Bingen, Sibelius e Arvo Part. Tutto in ordine rigorosamente sparso. Battiato è ultimamente un continuo, tanto che la mia ragazza in barba alla tradizione islamica prettamente patriarcale, ha deciso di fondare un movimento sufi tutto al femminile. Ieri sera, dividendomi tra una partita a Wii Sports e sberleffi con Lavinia, Nora e Bilicus abbiamo ascoltato di fila: L'arca di Noè, Mondi Lontanissimi, Orizzonti Perduti.
Ma di veramente bello, quest'anno che c'è stato? Liars sopra tutti, come si può anche intuire dal numero di post che li riguarda. Gowns, Red State, uno dei miei dischi preferiti e più ascoltati da quando ne sono venuto in possesso. Il solo rammarico è non averli potuti vedere un paio (?) di settimane fa all'Init assieme al mio gruppo italiano preferito, i Father Murphy.
Sempre che siano usciti nel 2007, in ordine rigorosamente sparso:Jesu, colate di piombo e lentezza, shoegazing ed l'innegabile rimasuglio dei Godflesh, Low con Drums And Guns, un disco meraviglioso, chiuso ed ermetico più dei precedenti, quanto il missaggio, vero e proprio capolavoro del disco. Dopo il primo ascolto sono rimasto folgorato, non potevo credere che il missaggio molto particolare inaugurato negli episodi precedenti potesse arrivare a tale stato di genialità.
A proposito di geni, Murcof ed il suo Cosmos, ovvero la colonna sonora del silenzio. Ascoltare questo disco di notte ed 'incuffiati' (parlo di cuffie serie, mica di auricolari!) può portare verso alterati piani di cognizione. Bellissimo anche il disco di Asso, Poste e Telegrafi, ne parlavo su queste pagine qualche mese fa, un disco commovente, un disco di qualcuno che sa suonare, un disco di qualcuno che con la chitarra ci fa quello che vuole. Rimanendo in tema Italia, Beatrice Antolini ha fatto il suo dovere, e cioè quello di sfornare un disco molto bello e molto curato, ed è tutto meritato il chiacchiericcio attorno a lei, immeritate invece le stronzate che la vedono come la ragazza di, o prodotta da. Tacete imbecilli e fate il vostro lavoro. Se non potete, c'è sempre la terra.
In Rainbows è stato tra gli 'ascolti più frequenti degli ultimi tempi, ho impiegato non so quanto ad entrarci, ed è effettivamente un signor disco. Unico pregio e limite: come al solito.
Questo è tristemente quanto.
Ci rivediamo il prossimo anno.
Ma forse, come sostiene un maestro di vita, anche no.
Buon anno e non siate conservatori.



sabato, dicembre 01, 2007

Germany Loves Us (Record Of The WeAk)



Di ritorno dal m.e.i. sui cui palchi abbiamo provato sulla nostra pelle il significato della curiosa espressione 'carnaio', abbiamo scoperto che anche in Germania si comincia a parlare dei MiceCars: esattamente qui , dove siamo Record Of The Week, e qui, dove ci danno 8.5. E poi su una rivista cartacea specializzata, chiamata Vision!

Hoffbrauhaus, aspettaci!!!

Etichette: