sabato, settembre 03, 2005

Father Murphy -Six Musicians Getting Unknown, Madcap 2005


Ci sono un pò di cose che vale la pena accennare; Venezia, estate 2004, uno stand in penombra; Venezia, estate 2004, un baratto un pò svantaggioso per Freddy Murphy, molto vantaggioso per me.
Di tappe ce ne sarebbero ancora, ma tanto vale non annoiare. Però una cosa devo assolutamente dirla; in Italia, loro, sono di gran lunga il mio gruppo preferito. Basso profilo, splendido contenuto, più o meno sempre e con continuità, a partire dalla madre delle loro creature, questa Madcap che, per quanto mi riguarda, non sbaglia un colpo; ché il colpo non è mica vendere 800.000 copie solo in california dei Franklin Delano o legare il nome di Vittorio Demarin al Tv Sorrisi e canzoni...
I Father Murphy mi piacciono così tanto perché ben poche volte ci si può aspettare da un gruppo l'accento su un semplice concetto, cioè quello dell'imponderabilità. Un pò come i flippers, sono belli perché imponderabili. Non sai mai dove va a finire la pallina, né tantomeno a causa di quali elementi, il suo movimento verrà alterato.

Dicevo dell'imponderabilità.

Father Murphy richiamano tante cose che mi piacciono da impazzire, ce le vedo io, punto e basta. Per esempio, loro, lui più in acido, questi qui, alcuni tra questi altri e forse pure questi . E mi fermo qui, perché altrimenti continuerei all'infinito. (E pure loro, tiè!)

Dicevo dell'imponderabilità #2

Six Musicians Getting Unknown è il loro nuovo album ed è bello, e molto. Non godendo dei privilegi milionari delle major e dei super studi con pletora di schiavi al seguito, il gruppo, questo album, lo ha registrato in una stalla, e l'atmosfera vagamente ombro-pastorale ne è il prodotto. Avevo lasciato la band alle prese con drones e enormi loop alla Steven Stapleton (questo e magari un altro link, dai, poi basta...), litanie e folk impazzito. Si ripresentano con un album più 'aperto' in termini di struttura, più accessibile ma non meno lavorato e complesso; Tell You A Secret è una canzone così bella e arricciata da risultare altalenante in modo vertiginoso. Irregolare e sghemba (si dice così no?), una delle più belle del disco.
Police è una scintilla che prende fuoco, Seeds e It's Raining Smiling Tunas, Dear C. Lee sono schegge impazzite e vagamente schizoidi, Brain è una ballata psicotica, Millhouse e I Was In A Coma Then I Woke Up... sono splendide marce funebri e ubriache, più o meno nel mezzo del disco e più vicine alla precedente release, costituiscono un doppio spessore nel quale la band di Freddy, C. Lee e del Vicario Demarin si ricordano come si gioca alla litania e all'invocazione. Indie Labels una nenia da ricordare e canticchiare OVUNQUE. Butterflies And Bats, potrebbe essere benissimo firmata dai Velvet Underground dei tempi che furono. Three Musicians Getting Unknown e God Speed You My Nurse gli episodi conclusivi e splendidi di un disco, che per quanto mi riguarda, continuerò ad ascoltare e far ascoltare fino alla nausea.

(P.s. La Ghost Track, tanto per cambiare, è composta da drones oscuri, chitarre impazzite e manipolazioni vocali. E a me fa impazzire. Ma questo è un altro conto, dato che si va sul personale... )

3 Commenti:

Blogger Mr. Onward Toward ha detto...

o anche sangue di vergine, interiora di capra, e fiumi di lisergico liquido...

12:31 PM  
Blogger PikkioMania ha detto...

bello!!! cazzo se lo trovo in giro st'album lo compro subito! cmq complimenti per il bloggone!

3:28 AM  
Blogger Mr. Onward Toward ha detto...

YO!!!

12:49 PM  

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