venerdì, settembre 16, 2005

Wolf Parade, Apologies To The Queen Mary, Sub Pop 2005


In Canada ci sono stato due volte, a Montreal una sola.
Poco prima della mia ultima volta canadese, avevo passato qualche settimana a New York, dove, in effetti, stando con gli occhi ben aperti, di persone e di cose che colpivano se ne potevano incontrare diverse.

In Canada no. Lo ricordo come un sepolcro da antologia di lettere liceale. Tutti cordiali, tutti simpaticoni, tutti tra il quasi/potrebbe essere americano ed un fantastico québécoise da aneurisma. Fantastico il Luna Park di Montreal, dovreste andarci.

A New York avevo continuamente la sensazione che un qualcosa di qualsiasi tipo, genere e forma potesse accadere in qualsiasi momento. Più o meno lo stessa idea di imponderabilità di cui parlavo qualche post fa. Insomma, New York il flipper, Montreal lo spara e fuggi un pò fessacchiotto. O magari casa di Nonna Papera. Vabbè, insomma.

Non mi unirò all'esercito di storici dell' affermazione musicale odierna del Canada; C'è gente che lo fa molto meglio di me e con più passione per il dettaglio.
Tantomeno non pretenderete un'inutile magnificazione della Sub Pop (a proposito, io sarò un incompetente, ma che cavolo è il Download Of The Week? La sorellina invidiosa di Tori Amos?) ché tanto c'è poco da magnificare; un'etichetta con un rooster del genere...

Ma soprattutto; ad un etichetta con il rooster di cui sopra, che mette sotto contratto un gruppo come i Wolf Parade, che si fanno produrre il disco da, nientepopodimeno (si scrive così?) che, per quanto mi riguarda, il figlio deforme di DIO, Isaak Brock (che oltre ad aver pensato scritto suonato uno dei 10 migliori dischi di sempre - dico, di SEMPRE- è anche un bel biondino e il suo gruppo ha la parola mouse nel nome ed io ho una predilizione verso i roditori nella musica) non bisogna far altro che inginocchiarsi e ringraziare!

I (gli, boh?) Wolf Parade sono un quartetto: Dan, Spencer, Hadji e Arlen, e se vi sono simpatici potreste anche mandargli un' email a wolfparade@yahoo.com!

Il loro "Apologies To The Queen Mary" è un disco di cui spero si parlerà molto, ben oltre tutta la menata sulla fantastica e sensazionale scena canadese.

Un disco fresco, musicalmente strutturato con intelligenza e malizia, senza nemmeno concedere troppo a chi ascolta. Insomma, l'impressione è che Wolf Parade abbiano queste canzoncine perché gli piacciono così. E allora tutti giù se c'è da ballare Dear Sons And Daughters Of Hungry Ghosts (giro di synth in avvio che rasenta il capolavoro), Grounds For Divorce (con degli intrecci di synth e chitarrine da morirne), e l'accattivante It's A Curse.

Assassino, in più, la doppietta iniziale, You Are A Runner And I'm My Father's Son e la magnifica, bellissima ed enorme Modern World, che potrei da ora mettere in competizione per un eventuale trofeo "canzone personale del 2005".
A seguire We Built Another World, così urgente ed emozionante da concedersi a tratti e con parsimonia. Magnifico anche l'uso della voce in questo pezzo, che viene elevato dagli intrecci e dai tappeti del cantante. A seguire l'isterica Fancy Claps con la quale il gruppo si trasforma in una cattivissima macchinetta deviata ed schizoide.


La produzione del disco, è per quanto mi riguarda azzeccatissima; bei suoni, bella resa della voce, suono della batteria assolutamente centrale nell'estetica dei pezzi. Ascoltatevi il lavoro dei piatti e la scelta nei suoni di synth nella sontuosa Same Ghost Every Night (unico pezzo in cui i nostri cedono un pochino all'accademia, ma tant'è; il pezzo è comunque da 8 in pagella). La mano di Isaac Brock si sente, nel senso che il lavoro suona come un Modest Mouse romantico, più caldo e, un pochino, più lo fi.
Le canzoni, invece, tanto per chiarire, e qui parlo di struttura musicale, di giri armonici, di note suonate e moods che ne derivano, non c'entrano affatto nulla con il discorso dei Modest Mouse, come invece sostiene qualcuno in giro per la rete. Al più, ricordano all'ascolto superficiale gli onnipresenti (giustamente) Arcade Fire, ma più immediati, più urgenti dei loro amichetti funerei.


<------Ah! Gli Wolf Parade sono loro! e se vi fate un giro qui, e nei link relativi, ne saprete sicuramente più e meglio di quanto ne abbia detto io!


(schelzo cinese)

5 Commenti:

Blogger PikkioMania ha detto...

bel post! ebbravo Onward Toward!

1:41 PM  
Anonymous Anonimo ha detto...

Secondo me assomigliano e anche parrecchio ai modest mouse, solo che sono più scrausi e franxcamente non paragonabili

5:14 PM  
Blogger Mr. Onward Toward ha detto...

La mia impressione è stata un'altra. Però ad ognuno il suo e stiamo bene tutti!

6:31 PM  
Blogger colas ha detto...

sono simili, ma anche diversi.
Oggettivamente le canzoni (come struttura e tutto il resto) non hanno niente a che fare con quelle dei Modest, mentre il mood (è vero), un po' ricalca.

9:20 PM  
Anonymous Anonimo ha detto...

sono d'accordo con te, e secondo me dipende da un paio di fattori non trscurabili; il primo riguarda la produzione. L'avesse prodotto Jason Lytle suonerebbe stranamente grandeddoso; questo perche' se ci si rivolge ad una persona che ha fatto di un certo tipo di suono, anzi, del modo di intendere il suono in uno spazio limitato come quello della forma canzone, una cifra stilistica personale ed esportabile, non ci si puo' attendere molto altro. Va da se' che per quanto mi riguarda, il suono dei Modest Mouse e' uno tra i piu' belli in circolazione. Il secondo fattore, e forse rischio di dire una cretinata, e' che mi sembra di capire che per Arcade Fire, Broken Social Scene e Wolf Parade (e altri...) il discorso sonoro dei Modest Mouse (cosi' come quello di intendere la canzone) non sia troppo indifferente, al contrario di come potrebbe accadere per, mettiamo, i franz ferdinand.

Mr Onward Toward

10:29 AM  

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