domenica, maggio 28, 2006

Grandaddy, Just Like The Fambly Cat, V2, 2006


(Nota introduttiva: Sto parlando dell'ultimo dei Grandaddy, un gruppo verso il quale non riesco ad essere oggettivo, come ho già ricordato ogni qualvolta abbia parlato di loro. Se volete una recensione che corrisponda ad un qualsiasi criterio giornalistico, è proprio il posto più sbagliato della terra.)


Quando un disco si apre con una traccia come la title track, non rimane che levarsi il cappello ed ascoltare.
What Happened To The Fambly Cat, come ormai saprete, è l'ultimo album dei Grandaddy. Ultimo in tutti i sensi.

Jeez Louise è una grande canzone, di forte impatto, tra chitarre power-chord e synths deviati, distorsioni davanti alle quali, con i Grandaddy, forse si rimane sempre un pò di sorpresa. L'altra faccia della medaglia è rappresentata da Summer It's Gone, melanconica e poetica, acustica ed elettrica. Gli intermezzi e le distese elettroniche ci sono (Oxygen-Aux Send) forse come a gettare le fondamenta di un viaggio a causa del quale per andare devi sempre guardarti indietro e proprio non vorresti farlo. E allora finisce che Rearview Mirror sia uno degli episodi più commoventi e lirici dell'intero disco, anche se ti aspetti sempre qualcosa di più. Che arriva. Dallo spazio, dal vuoto, dal cavo che è presente in ogni singola traccia che compone ogni singola canzone. The Animal World è un pezzo devastante, ha la cadenza delle medicine per uscire dal buio, ché nel buio ci sei ancora ma a desiderare troppo la luce e il calore finisci per immaginarteli e quasi sentirli e sprofondare ancora di più (questo potrebbe corrispondere più o meno all'apertura al minuto 2.20 fino alla gelida chiusura dello stesso passaggio; minuto 3.04).
E poi, Skateboarding Saves Me Twice mi ricorda tante cose. Mi ricorda l'atmosfera dei film americani per i ragazzi e con i ragazzi. Da E.t. ai Goonies, passando per Explorers c'era sempre una bicicletta in mezzo. Senso di libertà, l'infanzia che se ne va via solo dal corpo ed un che di spensierata follia.
Where I'm Anymore parte che sembra presa da 17 Seconds dei Cure. Poi arrivano i Pavement. Poi arriva il Fambly Cat, e le sue tastierine e la sua vocina stridula meow meow meow.
50% riarma il disco con 1 minuto e zero 3 di chitarroni e urlacci assortiti. Con Guide Down Denied si ritorna al cantastorie, alla confessione, al resoconto. Leggete il testo, sentitelo. Così come Elevate Myself: da un altro punto di vista, meno cantautoriale, meno pesante. Frizzante e simpatica, Elevate Myself si fa strada nella nebbia emotiva del disco per diradarla, seppure per un momento.
Ma visto che siamo ai saluti, i Grandaddy si impegnano al massimo per far trasudare da Campershell Dreams un senso di ripugnante solitudine, se non per celebrarla con Disconnecty, dai toni più sostenuti. Ma la scossa finale arriva con This Is How It Always Starts. Titoli di coda del film dei Grandaddy. Cast, manovalanze, addetti ai cestini, colonna sonora e comparse, tutto scorre sullo schermo e le luci piano piano si alzano. E finisce tutto.

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